Rivestimenti in amianto

L’amianto veniva impiegato come rivestimento per aumentare la resistenza al fuoco sia di strutture metalliche che come intonaco per pareti di edifici pubblici o privati.

I rivestimenti in amianto in Sicilia sono stati effettuati mediante due tecniche:

• rivestimento a spruzzo: l’amianto veniva impastato con altri materiali e utilizzato come isolante termico industriale nei cicli ad alte temperature (ad es. nell’industria chimica, nelle fonderie, nelle centrali termiche e termoelettriche, nell’industria ceramica e laterizi e nell’industria alimentare), a basse temperature (negli impianti di condizionamento e frigoriferi) e come barriera antifiamma negli impianti elettrici. Inoltre, lo si può trovare come coibentante di carrozze ferroviarie, navi o autobus;
• rivestimento a cazzuola: lo si può trovare come malta in intonaci e stucchi per rivestimenti in amianto di strutture portanti come solai, pilastri, travi e colonne o sulle armature metalliche di edifici industriali.

Nella maggior parte dei casi, i rivestimenti delle superfici appaiono compatti, di diversa consistenza, da quella più soffice a quella più dura come il cemento, con spessore inferiore a 2 cm, oppure come un materiale spugnoso e friabile, con spessore fino a 3-5 cm.

Inoltre, in base alla loro composizione, possono essere più o meno eterogenei e multistrato, quindi più facilmente soggetti allo sgretolamento e al rilascio circa del 85% di amianto nell’ambiente. Da questi rivestimenti, le fibre di amianto si liberano spontaneamente, a causa di esposizioni ambientale, come ad esempio infiltrazioni di acqua, forti venti o vibrazioni dei materiali che lo contengono.

In questi casi, la IMP.EL. consiglia la rimozione e la sostituzione totale dei rivestimenti in amianto che prevede l’introduzione di manufatti o pannelli a base di vetroresine o di pvc, resistenti alle alte temperature, alle fiamme e anti-corrosione.

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